DSpace Collection:http://hdl.handle.net/20.500.12386/472024-02-29T02:43:35Z2024-02-29T02:43:35ZLo spazio nel tempo - Le mappe celesti dalla carta al bitDI GIACOMO, FEDERICOZANINI, ValeriaGARGANO, MAUROBOCCATO, CaterinaALOISIO, Francesca Mariahttp://hdl.handle.net/20.500.12386/344552023-10-21T02:41:55Z2021-01-01T00:00:00ZTitle: Lo spazio nel tempo - Le mappe celesti dalla carta al bit
Authors: DI GIACOMO, FEDERICO; ZANINI, Valeria; GARGANO, MAURO; BOCCATO, Caterina; ALOISIO, Francesca Maria
Abstract: L’uomo sin dall’antichità ha raggruppato le stelle visibili in costellazioni disegnando nel cielo le gesta di eroi e miti peculiari delle diverse culture. Quando poi Galilei rivolse il suo cannocchiale al cielo, divenne chiaro a tutti che gli astri erano molto più numerosi e complessi di quanto ci si potesse mai aspettare. Nuove mappature erano quindi necessarie e urgenti.
Dal Seicento fino agli inizi del Novecento, grazie all'introduzione del telescopio e di strumenti sempre più moderni, moltissimi scienziati si dedicarono a delineare mappe e atlanti celesti e a caratterizzare la superficie della Luna e di Marte realizzando cartografie planetarie. Ma non solo, anche la Galassia stessa fu oggetto di studi e speculazioni. In particolare verso la fine del Settecento, Frederick William Herschel segnò l’avvio della mappatura galattica.
artendo da queste testimonianze, molte delle quali conservate nelle collezioni storiche dell’INAF, ripercorriamo l’evoluzione del concetto di mappa celeste e di cartografia planetaria accompagnando il visitatore fino agli spettacolari risultati raggiunti oggi dalle missioni spaziali, europee ma non solo, come Exomars e Gaia. La mostra accompagna il visitatore nello straordinario viaggio dell’umanità, dagli albori dell’astronomia moderna sino alle sfide della scienza contemporanea e del prossimo futuro, alla ricerca di una fedele rappresentazione del cielo.
Il sito in questione è stato realizzato a corredo della mostra "Lo spazio nel tempo" curata da INAF e inaugurata il 23 novembre 2021 all’interno della 35esima edizione di Futuro Remoto, il festival della scienza di Napoli. Il percorso espositivo ripercorre l’evoluzione del concetto di mappa celeste e di cartografia planetaria accompagnando il visitatore fino agli spettacolari risultati raggiunti oggi dalle più recenti missioni spaziali come Exomars e Gaia.2021-01-01T00:00:00ZLaura Bassi SeriesDI GIACOMO, FEDERICOZANINI, ValeriaLUCATELLO, SaraELIAS DE LA ROSA, NANCY DEL CARMENBETTONI, DanielaMORETTI, ALESSIAGULLIEUSZIK, MARCOhttp://hdl.handle.net/20.500.12386/341842023-05-23T02:42:12Z2022-01-01T00:00:00ZTitle: Laura Bassi Series
Authors: DI GIACOMO, FEDERICO; ZANINI, Valeria; LUCATELLO, Sara; ELIAS DE LA ROSA, NANCY DEL CARMEN; BETTONI, Daniela; MORETTI, ALESSIA; GULLIEUSZIK, MARCO
Abstract: Gli ultimi due decenni hanno visto un aumento della diversità tra gli scienziati, sia nel mondo accademico che nell'industria, grazie anche alla sensibilizzazione sul problema della sottorappresentazione delle donne e delle minoranze. I progressi sono tuttavia lenti e le donne e le minoranze sono fortemente sottorappresentate a livello globale per quanto riguarda le fasi avanzate della carriera.
La pandemia in corso ha purtroppo ostacolato i progressi in questa direzione. Le interruzioni della vita quotidiana e le maggiori responsabilità di custodia dell'ultimo anno hanno colpito in modo sproporzionato le donne, che già affrontano notevoli sfide quando perseguono una carriera nelle STEM. C'è il rischio reale che molti, troppi giovani scienziati possano essere esclusi dalla scienza.
Questa è una perdita di talento e abilità che la scienza e l'astronomia non possono permettersi. Sono necessarie iniziative specifiche per sostenere la generazione di giovani scienziate che stanno affrontando gli effetti della pandemia sulla loro carriera, oltre alla serie di sfide che le minoranze affrontano nelle STEM.
In questo contesto nasce il ciclo di colloqui “Laura Bassi”. Laura Bassi, “donna di straordinaria intelligenza”, divenne la prima professoressa universitaria donna del mondo occidentale, insegnando fisica all'Università di Bologna nel XVIII secolo, epoca in cui le donne non potevano intraprendere studi superiori né professioni apprese, e le università e le accademie erano riservata agli uomini.
La serie mira a onorare l'eredità di Bassi mettendo in mostra il lavoro di ricerca di giovani donne astronome.2022-01-01T00:00:00ZMICADO Italian ContributionARCIDIACONO, CARMELOSIMIONI, MatteoGRAZIAN, AndreaVULCANI, BenedettaPORTALURI, ELISAGULLIEUSZIK, MARCOZANELLA, Anitahttp://hdl.handle.net/20.500.12386/337342023-02-23T03:42:00Z2019-01-01T00:00:00ZTitle: MICADO Italian Contribution
Authors: ARCIDIACONO, CARMELO; SIMIONI, Matteo; GRAZIAN, Andrea; VULCANI, Benedetta; PORTALURI, ELISA; GULLIEUSZIK, MARCO; ZANELLA, Anita
Abstract: The Webpages of the Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) contribution to the MICADO project for the European Southern Observatory (ESO) Extremely Large Telescope (ELT). The Webpages serve as white pages for easy access to information relative to the MICADO and in particular to the Point Spread Function (PSF) reconstruction working group.2019-01-01T00:00:00ZTour virtuale del Museo 'La Specola', il Museo dell'Osservatorio Astronomico di PadovaZANINI, ValeriaDI GIACOMO, FEDERICODIMA, Marcohttp://hdl.handle.net/20.500.12386/328672023-01-17T03:41:25Z2020-01-01T00:00:00ZTitle: Tour virtuale del Museo 'La Specola', il Museo dell'Osservatorio Astronomico di Padova
Authors: ZANINI, Valeria; DI GIACOMO, FEDERICO; DIMA, Marco
Abstract: Nel 2020, durante i lunghi mesi del look-down, il Museo La Specola, sezione museale dell’Osservatorio Astronomico di Padova, è stato costretto a chiudere completamente l’accesso al pubblico, per tornare a riaprire, con orari di apertura e numero di accessi drasticamente ridotti, solo nella primavera 2021. Tuttavia, per non privare del tutto i visitatori della possibilità di visitare uno dei luoghi più affascinanti della città, si è realizzata una immersiva visita virtuale della Specola: si tratta di un percorso museale accessibile a tutti tramite smartphone, tablet e pc. Esso si snoda attraverso sette diverse ‘stanze virtuali’, dove si è accompagnati dalle voci-guida di Valeria Zanini e Federico Di Giacomo, che descrivono gli ambienti e gli strumenti utilizzati dagli astronomi padovani dei secoli passati. Grazie alle didascalie, si possono ottenere informazioni aggiuntive di approfondimento, mentre alcuni video e ricostruzioni 3D permettono di conoscere storie e aneddoti che fanno di questo luogo uno dei principali centri dell’astronomia italiana.
Valeria Zanini è la responsabile scientifica del patrimonio storico dell’Osservatorio e ha curato il percorso di visita; Federico Di Giacomo è il responsabile della progettazione e della realizzazione grafica del virtual tour; Marco Dima ha realizzato le immagini 360° e video 3D della linea meridiana.2020-01-01T00:00:00Z