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Product Open Access Gli "ASTRI" di Horn: l'astronomo che ha progettato il futuro(2018) ;Sinicropi, Stefano Nicola ;Quareni, Caterina; Guido Horn d’Arturo (Trieste 1879-Bologna 1967), ebreo triestino, fu direttore dell’Osservatorio universitario di Bologna per un trentennio, interrotto solo dalle leggi razziali. Questa mostra, nata nel 2017 in occasione del cinquantesimo anniversario della sua morte, lo ricorda come scienziato geniale, pioniere della divulgazione scientifica, personaggio eclettico, patriota e viene oggi riproposta, riveduta e ampliata, in occasione della dedica a Guido Horn d’Arturo del telescopio ASTRI (Astrofisica con Specchi a Tecnologia Replicante), operativo a Serra La Nave e parte di un più grande progetto, Cherenkov Telescope Array, CTA, che, tra l’altro, ha i propri uffici a Bologna. Anche ASTRI, infatti, come i moderni grandi telescopi, tra i quali l’European Extremely Large Telescope dell’ESO -39 m con 798 tasselli- che sarà operativo in Cile nel 2024, e nello spazio il James Webb Space Telescope della Nasa -6,5 m con 18 tasselli- il cui lancio è previsto nel 2021, è l’erede di una metodologia del tutto nuova di costruzione e aggiustamento degli specchi dei telescopi: “lo specchio a tasselli” di Guido Horn d’Arturo. Ideato negli anni Trenta e costruito effettivamente solo negli anni Cinquanta, il prototipo, di 1,8 m di diametro complessivi e composto di 61 tasselli esagonali, rivoluzionò radicalmente lo sviluppo della moderna astronomia osservativa. La collocazione di ASTRI nel territorio di Catania, motivo di grande soddisfazione per l’intera città, è stata di incentivo a celebrare questa illustre figura anche attraverso la riedizione della mostra bolognese all’interno del Monastero dei Benedettini, antica sede dell’Osservatorio di Catania, luogo in cui avvennero gli esordi della carriera scientifica di Horn D’Arturo e in cui lo scienziato avrebbe tanto desiderato ritornare.241 66 - Some of the metrics are blocked by yourconsent settings
Product Open Access Into the Un(Known). Unveiling Science's intrinsic Art(2020); ; ; ; ; ; ; ;Antonella Guidazzoli ;Maria Chiara Liguori ;Paolo Zuzolo ;Francesco M. Cultrera ;Andrea Rami ;Daniele De Luca ;Silvano Imboden; ; ; Entrerete in un mondo nuovo e quasi astratto, apparentemente innaturale. Sarete circondati da suoni e immagini familiari e allo stesso tempo distanti dalla vostra quotidianità. Gli eventi in cui vi troverete immersi sono comuni nella vita di tutti i giorni, anche se non li riconoscete perché “silenziati”. Sono, infatti, fenomeni che acquistano importanza su scale molto grandi, cosmiche potremmo dire, e in condizioni fisiche incompatibili con la vita umana. A raccontarvi questo meraviglioso mondo sarà la “voce” familiare della luce, la radiazione elettromagnetica prodotta dalle varie sorgenti astrofisiche sparse nell’Universo, il principale canale di comunicazione a disposizione degli astronomi per indagare i più reconditi segreti del Cosmo. La luce, esploratrice instancabile, ci racconta gli scenari in cui è stata generata: esplosioni di Supernovae, materia che cade in un buco nero, brillamenti solari, e molto altro. Fenomeni lontani e misteriosi che sfuggono alla nostra esperienza diretta, ma che da anni sono al centro delle ricerche scientifiche più avanzate. Preparatevi ad entrare nell'ignoto, lasciate che la luce vi mostri l'invisibile.131 70 - Some of the metrics are blocked by yourconsent settings
Product Open Access LO SPAZIO NEL TEMPO. Le mappe celesti dalla carta al bit.(2021); ; ; ; ; ; ; ; L’uomo sin dall’antichità ha raggruppato le stelle visibili in costellazioni disegnando nel cielo le gesta di eroi e miti peculiari delle diverse culture. Quando poi Galilei rivolse il suo cannocchiale al cielo, divenne chiaro a tutti che gli astri erano molto più numerosi e complessi di quanto ci si potesse mai aspettare. Nuove mappature erano quindi necessarie e urgenti. Dal Seicento fino agli inizi del Novecento, grazie all'introduzione del telescopio e di strumenti sempre più moderni, moltissimi scienziati si dedicarono a delineare mappe e atlanti celesti e a caratterizzare la superficie della Luna e di Marte realizzando cartografie planetarie. Ma non solo, anche la Galassia stessa fu oggetto di studi e speculazioni. In particolare verso la fine del Settecento, Frederick William Herschel segnò l’avvio della mappatura galattica. Partendo da queste testimonianze, molte delle quali conservate nelle collezioni storiche dell’INAF, ripercorriamo l’evoluzione del concetto di mappa celeste e di cartografia planetaria accompagnando il visitatore fino agli spettacolari risultati raggiunti oggi dalle missioni spaziali, europee ma non solo, come Exomars e Gaia. La mostra accompagna il visitatore nello straordinario viaggio dell’umanità, dagli albori dell’astronomia moderna sino alle sfide della scienza contemporanea e del prossimo futuro, alla ricerca di una fedele rappresentazione del cielo.138 17 - Some of the metrics are blocked by yourconsent settings
Product Open Access Lontano, lontano nel tempo. un viaggio nell'universo a cavallo della luce(2015); ; Adamantia PaizisMostra temporanea che accosta reperti archeologici all'intero del Museo di Storia Naturale di Milano con oggetti astronomici la cui distanza spaziale si traduce in distanza temporale a causa della limitati velocità della luce. La mostra sfrutta le connessioni multidisciplinari per illustrate concetti scientifici apparentemente difficili e distanti dal pubblico. L’accostamento tra reperti archeologici e le sorgenti celesti è uno degli esempi più concreti per tastare la distanza degli oggetti celesti e creare connessioni e sinergie tra diversi ambiti culturali: un metodo per inserire l’astronomia in una percezione più quotidiana e connessa agli aspetti comuni.183 44 - Some of the metrics are blocked by yourconsent settings
Product Open Access Shared Sky, tutti sotto lo stesso cieloDall'Australia al Sudafrica, un viaggio tra arte e scienza. La mostra intitolata Shared Sky sarà aperta al pubblico dal 27 ottobre al 6 novembre presso la Sala della Grida nel Palazzo della Borsa di Genova nell'ambito della 14esima edizione del Festival della Scienza. Shared Sky nasce dall’idea di riunire artisti aborigeni della tribù Yamaji e artisti sudafricani discendenti dalla tribù /Xam in una mostra collaborativa che celebra l’antica saggezza del cielo notturno vista con gli occhi dell’uomo. Questa visione incorpora lo spirito di interazione internazionale, scientifica e ingegneristica del progetto Square Kilometre Array (SKA), che unisce diversi Paesi in tutto il mondo con lo scopo di costruire quello che sarà il più grande network di radiotelescopi del mondo tra Sudafrica e Australia. L'Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), che rappresenta l'Italia nel progetto della costruzione di SKA ha scelto di portare in Italia questa mostra con una lectio magistralis di Steven Tingay, ex direttore dell'INAF-Istituto di Radioastronomia (IRA) di Bologna, nonché da anni impegnato nel progetto.168 258 - Some of the metrics are blocked by yourconsent settings
Product Open Access Starlight. La nascita dell'astrofisica in Italia / The origins of astrophysics in Italy(2016); ; ; ; ; ; ;Altamore, Aldo; ; ; ; Starlight è una mostra a rete, con cinque sezioni dislocate in cinque osservatori diversi, raccordati virtualmente tramite l'omonima mostra virtuale bilingue. E' stata il prodotto finale del progetto "Analyzing starlight", finanziato da INAF con PDIN 2014, che include anche il catalogo cartaceo e la versione online della mostra. Le cinque sezioni sono così costituite: 1. Le origini dell'astrofisica a Firenze (sede: INAF-Osservatorio Astrofisico di Arcetri, Firenze); 2. Roma, capitale dell'astrofisica (sede: INAF-Osservatorio Astronomico di Roma, Monte Porzio Catone); 3. L'eclisse totale di sole del 1870 (sede: INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte, Napoli); 4. Lo sviluppo della fisica solare (sede: Chiesa di S. Maria delle Grazie, Palazzo dei Normanni, Palermo); 5. Una società scientifica italiana per l'astrofisica (sede: INAF-Osservatorio Astronomico di Padova)313 133